Venerdì, 14 Luglio 2023 12:48

Il male oscuro dilaga nel mondo

Dici malattia e si pensa alla malattia fisica, al corpo, ai tumori, agli infarti, agli incidenti. Dici “malattia fisica” ma si dovrebbe aggiungere sempre “e mentale”. Perché di malattie sia fisiche che mentali soffre l’umanità. A ricordarci quanto la salute mentale sia parte integrante delle persone è adesso un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, World menthl healt report) che indica addirittura una possibile percentuale della popolazione mondiale che ne sarebbe affetta: 8%, in valori assoluti una cifra spaventosa, 970 milioni di persone! Le più colpite, e come potrebbe essere altrimenti, quelle più fragili, che abitano nei Paesi a reddito medio-basso.

I disturbi mentali più diffusi, già prima della pandemia, nel 2019, erano l’ansia (31%) e la depressione (28,9%) ma col Covid hanno avuto una ulteriore diffusione rispettivamente del 26 e 28%. Fra i malati mentali, denuncia il rapporto, i tassi di mortalità sono molto più che proporzionali rispetto alla popolazione generale. In particolare la schizofrenia e il disturbo bipolare, ossia le condizioni più gravi, causano la morte prematura da 10 a 20 anni prima, provocata da malattie prevenibili, in particolare respiratorie, cardiovascolari e infezioni, molto comuni nelle persone che vivono con un disturbo mentale.

Abbastanza dissimili, ma non da stravolgere il quadro d’insieme, le cifre che riguardano l’Europa. Dai dati che riporta la Commissione, nel 2019 i problemi di salute mentale interessavano 84 milioni di persone, un cittadino ogni sei, col comporto di una spesa del 4% del Pil della Ue con notevoli disparità in termini regionali, sociali, di genere e di età. Da allarme rosso le cifre che riguardano i lavoratori: il 27% ha riferito di provare sul luogo di lavoro stress, depressione e ansia. Il 13% ha riferito di sentirsi solo, isolato, per la maggior parte del tempo. con le conseguenze di tutto questo che si possono ben immaginare.

Addirittura sconvolgenti i dati riferiti ai giovani e giovanissimi. A livello mondiale, nel 2019 il 14% di quelli compresi fra i 10 e i 19 anni sarebbe stato affetto da disturbi mentali. Un capitolo a parte meritano i suicidi. Nel mondo sono la causa principale di morte in questa fascia di età. A livello europeo, fra i 15 e i 19 anni, sono la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali. Ancora: nel 2019 il 77% di tutti i suicidi si è verificato nei Paesi a reddito medio-basso dove vive la maggioranza della popolazione mondiale. Ma è nei Paesi a reddito alto che si registra il tasso più alto rispetto alla popolazione.

Di fronte a questi dati si capisce la portata della sfida. Sempre secondo l’OMS sette persone su 10 non hanno le cure necessarie, i farmaci psicotropi essenziali, ma neanche supporto sociale, incluso alloggio, occupazione, istruzione o supporto legale. Nel 2020 meno della metà dei 194 Stati membri ha riferito di aver fornito uno di questi tipi di assistenza e solo uno su quattro ha dichiarato di averli forniti tutti.

Adesso si invocano misure urgenti e diffuse. Stanziamenti massicci per strutture. Ma anche campagne di prevenzione e di sensibilizzazione per togliere, prima di tutto, lo stigma della malattia mentale. Oggi meno del 2% del bilancio sanitario dei Paesi è destinato a questo scopo.

Per quanto riguarda l’Europa la Commissione indica che il bilancio destinato a sostenere questo sforzo quantificando un primo impegno per un miliardo e 200 milioni per il periodo 2021-2027. Cifra che però dovrebbe essere integrata con gli stanziamenti di ogni Paese membro.

Ultima modifica il Venerdì, 14 Luglio 2023 12:54

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