Martedì, 13 Giugno 2023 12:31

Per non perdere la scommessa

Mancano ormai appena sette anni al 2030, la data che avrebbe dovuto segnare un balzo in avanti per l’umanità su tutti i fronti più importanti che definiscono la qualità della vita e delle relazioni umane. Per quella data, nell’ormai lontano -e sembra lontanissimo! - 25 settembre del 2015 i 193 Paesi membri delle Nazioni Unite si erano impegnati in una ambiziosissima Agenda, appunto Agenda 2030 che stabiliva 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, suddivisi ,in 169 Target molto precisi, da raggiungere entro questa decade. Obiettivi ambiziosissimi su tutti i fronti più caldi e delicati: la fame e la sete, la salute, l’istruzione, l’occupazione, la parità di genere, passando per la tutela dell’ambiente, le fonti energetiche rinnovabili, fino alla pace e al potenziamento delle organizzazioni internazionali. Sembrava, al 2020 che, sia pure in maniera articolata, si andasse nella direzione giusta.

Poi la catastrofe. Le catastrofi, al plurale. Prima la pandemia. Poi, non bastasse, la guerra. Mentre il clima sembra impazzire a fare da sfondo sulla tragedia di questo homo che di sapiens dimostra di avere ben poco. E così dell’Agenda 2030, denuncia il Segretario Generale dell’Onu, si rischia di perdere l’orizzonte: “Se non agiamo ora sarà un epitaffio al mondo che avrebbe potuto essere”. Il Rapporto presentato recentemente dalle Nazioni Unite offre uno spaccato impietoso. Solo il 12% dei Target esaminati, 140 su 169, è sulla buona strada mentre quasi il 50% è moderatamente fuori strada e il 30% è addirittura regredito rispetto al 2015.

Un dato su tutti: la fame nel mondo. Secondo le stime Onu nel 2015 le persone in condizione di povertà estrema che soffrivano la fame erano 589 milioni. Nel 2021 il loro numero è considerevolmente aumentato fino a 768 milioni. E le proiezioni dicono che, se va bene, al 2030 saranno 670 milioni, l’8% della popolazione mondiale.

Altre cifre da brividi: 68 milioni di bambini nel mondo ignorano cosa sia un vaccino. Ben 84 milioni di bambini non vedranno mai un banco di scuola. £00 milioni di studenti non acquisiranno le capacità di calcolo e alfabetizzazione di base. Pochissime le speranze per le donne. Al ritmo attuale ci vorranno 286 anni per rimuovere leggi discriminatorie; 140 anni per raggiungere parità di rappresentazione in posizioni di leadeship; 47 anni per la parità di presenza nei parlamenti.

Ancora miliardi le persone che non hanno accesso ad acqua potabile e servizi igienici. Ancora, al 2030 ci saranno 600 milioni di persone senza corrente elettrica, e quasi due miliardi di persone continueranno a usare fonti energetiche inquinanti. Le fonti energetiche rinnovabili coprono solo il 19% del consumo energetico globale, solo il 2% in più rispetto al 2015. Di questo passo, dice il Rapporto, senza ridurre le emissioni di gas serra, l’obiettivo di contenere la crescita della temperatura entro 1,5° sarà a rischio e con esso la vita di 3 miliardi di persone sarà in grave pericolo. I deserti avanzano. La biodiversità è in pericolo.

Infine la guerra, con le notizie devastanti che ogni giorno arrivano dall’Ucraina ma anche da tutti i fronti di questa terza guerra mondiale a pezzi, come saggiamente la definisce Papa Francesco. Un quarto dell’umanità vive in aree più o meno direttamente colpite dai conflitti, la guerra assieme ai conflitti interni, alla fame e ai cambiamenti climatici provocano migrazioni bibliche sempre crescenti. A maggio del 2022, racconta questa foto impietosa, ben 100 milioni di persone è stato sfollato a forza.

Molti i suggerimenti inascoltati. Forse ancora qualcosa potrebbe essere fatto. Ma sembra lecito dubitarne. Come ha detto Guterres? “L’Agenda 2030 rischia di essere l’epitaffio al mondo che avrebbe potuto essere”. Mai sintesi fu più efficace.

Ultima modifica il Martedì, 13 Giugno 2023 12:47

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