Martedì, 30 Maggio 2023 10:42

Vivere più a lungo? Dipende dove

Nel 2050 (sembra lontano ma è domani) la speranza di vita raggiungerà i 77,1 anni e a fine secolo raggiungerà gli 83. Questo secondo il calcolo secondo il quale se una persona mangia un pollo e un’altra non mangia affatto, avranno, statisticamente parlando, mangiato mezzo pollo a testa. Perché in realtà a fine secolo la speranza di vita in Africa sarà di 75,4 anni mentre in Europa, la ricca Europa saremo ormai arrivati a 89, bel 15 punti di differenza.

Vuol dire che tutti, proprio tutti, vivranno quanto previsto? Assolutamente no. La speranza di vita infatti è una misura statistica che indica quanto tempo una persona, in una data popolazione, può aspettarsi di vivere in media ma che può ovviamente anche morire prima o dopo. Ma è un calcolo importante perché il risultato dipende da molti fattori tra cui le condizioni sanitarie, sociali, economiche ed ambientali di una popolazione e pertanto può variare notevolmente fra i vari paesi del mondo a seconda del livello di sviluppo, della qualità della vita e delle disuguaglianze sociali ed economiche. È un indicatore importante per valutare lo stato di salute e benessere di una popolazione e per pianificare le politiche pubbliche in materia di sanità, istruzione, pensioni e assistenza sociale.

A livello mondiale l’aspettativa di vita alla nascita, nel 1900, era pari a 32 anni. Nel 2020, secondo i dati della Organizzazione mondiale, dopo poco più di un secolo grazie ai progressi della medicina, dell’igiene, dell’istruzione, della riduzione della povertà, e quindi in primis del crollo della mortalità infantile soprattutto, l’età media della società era già salita a circa 73 anni, con una differenza fra uomini 70,8 e donne 75,9.

Come abbiamo detto però, la media è frutto di grandi differenze dovute a guerre, carestie, disastri ambientali, malnutrizione e alle diseguaglianze di genere. L’Europa e il Nord America hanno l’aspettativa di vita più alta del mondo, l’Africa quella più bassa, 53,3 anni. In Asia ci sono Paesi come Corea del Sud o Singapore con una speranza di vita superiore agli 80 anni, col picco di ben 84,3 in Giappone. Altri Paesi arrancano a venti e passa punti di differenza in meno con l’Afghanistan ultimo con 52,8 anni.

E l’Italia? Nel 2021 il nostro Paese ha leggermente recuperato sul 2020, passando da 82,1 anni a 82,5. E anche nel 2022 c’è stato un lieve incremento fino a 82,6, frutto di una media fra donne, 84,8 contro l’80,5 per gli uomini. A questo proposito si registra ovunque una maggiore longevità delle donne. In particolare nella media Ue sono quasi sei gli anni di differenza a tutto vantaggio delle donne.

Tornando all’Italia c’è da sottolineare come nel 2022 si registri una rilevante disparità territoriale. Mentre al Nord la speranza di vita media è di 82,9 anni, al Sud è di 81,3 anni, ma con significative differenze fra regioni. Umbria, Toscana e Marche sono le regioni in cui si vive più a lungo mentre in fondo alla classifica si collocano Valle d’Aosta, Campania, Sicilia.

Ultima considerazione. Negli ultimi decenni l’aumento dell’aspettativa di vita unitamente alla bassa natalità hanno modificato la struttura per età della popolazione italiana portando la quota degli ultra settantacinquenni al 12,1% della popolazione. Con conseguenze davvero significative per il futuro della spesa sanitaria e previdenziale su cui nel nostro Paese sembra proprio non si abbia riflettuto abbastanza.

Ultima modifica il Mercoledì, 31 Maggio 2023 10:47

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