Le tre fedeltà
È una lunga storia quella delle Acli, che dal 1945 ha attraversato il XX e il XXI secolo e ha coinvolto e coinvolge milioni di uomini e donne operosamente impegnati nei vari ambiti della vita sociale e politica, rimanendo sempre fedeli alla classe lavoratrice, alla democrazia e alla Chiesa, secondo quelle tre fedeltà enunciate dall’allora Presidente nazionale Penazzato, in occasione delle celebrazioni per il decennale delle Acli il 1° maggio 1955:
“Il seme gettato dieci anni fa da pochi uomini, ma nella ispirazione di un grande insegnamento, è cresciuto, si è ingigantito: oggi afferma a piena voce la propria forza. Una triplice fedeltà guida ed illumina il nostro impegno di oggi e di sempre: fedeltà alla classe lavoratrice, che ci è facile, che è naturale, perché siamo lavoratori […], è la fedeltà alle lotte di ieri e ai sacrifici di coloro che ci hanno preceduto […]. La fedeltà alla democrazia del nostro paese, come la strada che consente ogni sviluppo e garantisce il progresso nella dignità […]. La fedeltà alla Chiesa, una fedeltà dolce e forte che accompagna tutta la nostra vita. È la fedeltà gioiosa che libera e promuove, che rende potente anche la pochezza e sicuro il cammino di là da ogni incertezza: la splendida fedeltà nella verità […]”
Fedeltà alle quali le Acli non hanno mai rinunciato e che sono alla base del loro impegno passato e presente.
Le Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani sono ancora oggi “dentro” i cambiamenti e le trasformazioni della società. Attraverso una rete di circoli, servizi, imprese, progetti ed associazioni specifiche contribuiscono a tessere i legami della società, favorendo forme di partecipazione e di democrazia, promuovendo la cittadinanza e la pace, il lavoro e la giustizia, la tutela dei lavoratori e dei cittadini, in particolare quanti si trovano in condizione di difficoltà.